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In allegato troverete una lettera del “Podestà di Mondolfo” riguardante Abramo Modigliani, ebreo di Mondolfo, residente nell’anno 1636. Abramo abitava già nel ghetto di Urbino. Avrebbe visitato Mondolfo cercando di raccogliere denaro a lui dovuto dalla gente del posto.

1636 maggio 26, Mondolfo.

Il podestà di Mondolfo Biagio Pasqualucci scrive al cardinal legato di Urbino e Pesaro per informarlo circa la supplica che Abramo Modigliani ha rivolto alle autorità comunali in quanto, avendo diversi crediti a Mondolfo, dove aveva esercitato il banco e prestato molte somme di denaro sopra i pegniin vita già del signor duca, si era rivolto al tribunale podestarile per ottenerne la riscossione.

Il supplicante si lamenta del fatto che l’oste, tutte le volte che le son capitati forestieri l’ha posto nella sentina dell’osteria con manifesto pericolo della perdita e del denaro e de le scritture che porta seco.

Archivio di Stato di Pesaro, Legazione apostolicaLettere delle comunitàMondolfo, b. 2, filza 5157.

Nota. Abramo Modigliani, banchiere e mercante, si era già trasferito da Mondolfo nel ghetto di Urbino, dove fu eletto tra i sei sindaci o priori della sinagoga. La sua famiglia era composta di sette bocche. I Modigliani erano originari di Siena, si stabilirono a Roma e poi a Mondolfo e Urbino. Da questa famiglia, che aveva lasciato Urbino attorno al 1650 per far ritorno in Toscana, nacque nel 1884 a Livorno Amedeo Modigliani.

Roberto Bernacchia